Giornata Mondiale della Felicità: il rugby la festeggia con Ange

Marco Venturelli26 Marzo 2022
Giornata Mondiale della Felicità: il rugby la festeggia con Ange

In Italia e nel mondo del Rugby la giornata mondiale della felicità si chiama Ange Capuozzo. Nonni napoletani e malgasci. Immigrati nel dopoguerra a Grenoble, Francia. Dal Madagascar, terra di mare e montagne, da lì il nonno non gli ha regalato la resilienza e resistenza alla corsa degli uomini degli altopiani, ma la velocità. Nel villaggio nessuno gli stava dietro nei primi 200 metri.
Il Rugby in Francia è religione. Emancipazione sociale e sogno. Nonno Adriant lo sa e porta lì il piccolo Ange. Angelo, quello immancabile nei presepi napoletani, quello, per chi crede, che ci sostiene nella quotidiana esperienza della vita. Così avrebbero voluto chiamarlo i nonni napoletani, ma nella mescolanza di culture e l’influenza francese, Ange suona meglio.
Due cose del rugby piacciono ad Ange Bambino: correre con la palla e il contatto. https://www.youtube.com/watch?v=gzq4cgdMPDU
Il nonno Adriant lo incitava: “corri Ange, tu corri, divertiti e corri”. Vedetelo nel video “Take me to Church”. La felicità nel correre con la palla in mano, evitare gli avversari, vicino alla linea di bordocampo, con gli occhi, il corpo proteso alla meta. Contatto. Se sei piccolo e veloce valgono le regole della fisica. Aumenta la quantità di moto che è il prodotto tra la massa e la velocita. Se pesi 70 kg in un campo dove gli altri sono oltre i 90kg, ma non temi il contatto e sei veloce, puoi dire la tua.
Spostiamo l’orologio del tempo avanti di 16 anni da quel video di Ange Bambino. 19 marzo 2022. Nell’intervista pre partita Ange ricorda il nonno, morto da tempo, i campi e le due mete contro la Scozia, la settimana prima, dove Velocità, ha messo a sedere Hogg, l’estremo leggenda del rugby scozzese e Contatto, ha attraversato la linea difensiva scozzese, lo hanno esaltato. Il tutto in pochi più di 10 minuti.
Oggi, 19 marzo, Ange ha giocato titolare dall’inizio. Al settantottesimo minuto, due dalla fine, l’ Italia è sotto di 6 punti con il Galles. Si avvicina la 37esima sconfitta al Sei Nazioni. Sette anni di bibliche vacche magre.
Il Galles ha la palla nei 22. Ha faticato parecchio ad assicurarsi il vantaggio ma pensa di aver imbrigliato gli azzurri. La squadra gallese è stanca, il mediano pensa alla doccia ed al fine gara, non certamente di dare all’ Italia un’ultima chance. In automatico, si fa proteggere e calcia profondo.
Quella palla va in cielo. Angelo custode e nonno Adriant sorridono. Il riflesso del sole ed il sorriso si riflettono sulla palla.
Il nuovo allenatore dell’ Italia Kieran Crowley, campione del modo con gli All Blacks nel 1987, ha detto alla squadra la sua semplice filosofia nel prepartita. “This day is made for Rugby”. E’ la mindfullness rugbistica dell’ Italia. Vivi il momento, concentrati sul momento, goditi il momento. Apprezza fino in fondo ciò che stai facendo. Troppo spesso negli ultimi sette anni l’ansia del dopo faceva commettere falli ed errori.
Edoardo Padovani prende la palla in arrivo dal cielo e la affida ad Ange. Ange ha sessanta metri dalla meta avversaria. Corre. Ma non va diritto, verticale. Va diagonale, verso quella linea di bordocampo che da bambino lo accompagnava nelle sue galoppate. Correre in diagonale preclude il gioco ai compagni. Rompe gli schemi, disobbedisce ai mantra del rugby. Tre gallesi vedono passare il TGV e non lo prendono. Sanno che a custode della linea di bordo campo c’è Josh Adams, ha appena segnato la meta del vantaggio, ha esperienza da vendere, ha chiuso la porta nel primo tempo ad un altro velocista italiano, Ioane.
Sarà il nonno, sarà l’ Angelo, sarà la velocità, Josh manca il placcaggio. Non ci sono più giocatori veloci come lui, tra lui e la meta. Ange lo sa, slalom tra altri due ed eccola lì al suo fianco, la line di bordo campo. L’amica.
A sette metri dalla meta, il monumento del rugby gallese Biggar si avvicina per l’ultimo disperato tentativo. Ange potrebbe proseguire in velocità e con alta probabilità batterlo. Si guarda indietro. Edoardo è lì, solo, prima gli ha affidato la palla, Ange gliela restituisce. Meta di Edoardo. Vince l’ Italia. Felicità.
Buona Giornata mondiale della Felicità a tutti


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