Purpose Aziendale: Oltre lo scetticismo verso un cambio di paradigma
Proposte dal convegno 2025 Purpose in Action
Si è svolta nell’aula magna del Politecnico di Milano il convegno annuale dell’Osservatorio su Purpose. Come evidenziato dal titolo del Convegno l’osservatorio ha rilevato tra i manager italiani un momento di scetticismo rispetto alla adozione del Purpose come guida delle strategie aziendali. Infatti Il 68% dei manager italiani dichiara di conoscere il Purpose della propria azienda, in aumento rispetto all’anno precedente (+6%). Tuttavia, la sua integrazione nei processi quotidiani resta limitata e disomogenea tra
livelli manageriali e tipologie di azienda. Oltre la metà dei manager (51%) mostra un’elevata chiarezza sul significato e sul ruolo del Purpose nella propria organizzazione. Questa consapevolezza però si indebolisce nella pratica: solo il 24% ne riconosce una rilevanza chiara nelle attività quotidiane e
appena il 17% ritiene che i colleghi lo comprendano davvero. Solo il 30% delle imprese ha adottato una
dichiarazione ufficiale (Purpose statement) o un framework dedicato al Purpose.Le grandi imprese e quelle quotate risultano più mature rispetto alla formalizzazione del Purpose, mentre le PMI restano
indietro nella messa a terra operativa.
Per chi come me è convinto e sostiene la necessità di un ripensamento e miglioramento delle pratiche manageriali ed il riorientamento degli obbiettivi aziendali verso un mondo più giusto, sostenibile ed inclusivo, questo momento di scetticismo e di influenza delle decisioni dei “potenti” che poco hanno a cuore gli interessi delle moltitudini, deve essere stimolo a rimettersi in gioco e ripartire.
L’occasione del convegno, da cui ho ampiamente tratto spunti, riportandoli nel breve articolo, è stata per me occasione di riflessione e ripartenza per un 2026 di Purpose.
Ecco le conclusioni del convegno:
Al di là delle forme che assume, ciò che rende il Purpose una vera innovazione manageriale è la sua capacità di alterare il lavoro dei manager e la natura stessa della governance aziendale. Integrare
o riscoprire il Purpose significa:
• ripensare il ruolo dell’impresa non solo in chiave economica, ma anche sociale e ambientale;
• ridefinire le priorità strategiche, bilanciando obiettivi di profitto e finalità di lungo periodo;
• introdurre nuove logiche di accountability, basate sulla creazione di valore condiviso;
• trasformare i criteri con cui si misura il successo, spostando l’attenzione dal solo risultato finanziario a metriche più ampie, legate all’impatto.
In altre parole, il Purpose non si limita a “dare senso” all’organizzazione, ma diventa una leva di innovazione organizzativa e manageriale: ridefinisce le cornici decisionali, apre nuove traiettorie
di crescita, rafforza la legittimità dell’impresa nei confronti degli stakeholder e contribuisce a sviluppare capacità di adattamento più robuste in contesti turbolenti. Per queste ragioni, il Purpose può essere considerato a tutti gli effetti come una nuova forma di innovazione manageriale, al pari, se non oltre, delle innovazioni manageriali del passato, perché è capace di unire dimensione simbolica e dimensione operativa, aspirazioni morali e logiche pragmatiche, trasformando in modo radicale il modo di fare impresa.